di gente in gente, me vedrai seduto
sul tuo usato parcheggio, o motorino mio, gemendo
il fior de' tuoi ventimila erotti chilometri caduto.
La Madre or sol suo dì tardo traendo
parla con me del tuo furto invendicato,
ma io deluse a voi i bolli pagati tendo
e sol da lunge le mie scritte con l'UNI POSCA saluto.
Sento gli avversi numi, e le secrete
modifiche che al viver tuo fecer raggiungere gli 80 km all'ora,
e mi chiedo anch'io perché ti lasciai alla sorella ebéte*.
Questo di tanta speme oggi mi resta!
Straniere genti, almen il blocco motore rendete
allora alla legittima proprietaria mesta.
*licenza poetica
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